La vita quotidiana
La vita quotidiana
Un nutrito numero di reperti si riferisce alla sfera del lavoro domestico, sia maschile che femminile. Nonostante la gamma di oggetti rinvenuti non costituisca un campionario esauriente di tutte le attività svolte dai nuclei familiari, essi si configurano quali testimonianze concrete di alcune delle principali occupazioni quotidiane caratterizzanti il contesto locale in esame. Il settore del lavoro domestico della donna era circoscritto, nel Medioevo, alle attività di tessitura, cucito e cura della casa, dell’orto e del bestiame. Attinente al primo ambito, un copioso quantitativo di aghi in osso e ditali privi di calotta con punzonature triangolari costituisce un utile campionario.
Le occupazioni giornaliere maschili trovano evidenza nel lavoro nei campi e nell’edilizia: sono stati infatti rinvenuti attrezzi tipici del mondo contadino, come una grossa forca bidente, oppure strumenti indispensabili alla manutenzione della casa, come una piccola ascia da carpentiere o un “coltello a petto” per scortecciare tronchi.
Gli scavi condotti hanno restituito anche un discreto gruppo di coltelli in ferro di difficile attribuzione d’uso, essendo vasta la polifunzionalità che li contraddistingue. I coltelli, infatti, erano abitualmente utilizzati per la mensa, ma anche per la caccia, i lavori agricoli e per la difesa personale. Tutti gli esemplari sono pervenuti privi del manico, in quanto quest’ultimo era realizzato con materiali deteriorabili (osso o legno).
Connessi al settore della cavalleria, ma di pertinenza anche della quotidianità dei contesti rurali, sono, infine, i ferri da cavallo e da mulo. I ferri da mulo sono riconoscibili perché di minori dimensioni rispetto a quelli da cavallo, più massicci, con talloni sporgenti e con caratteristico andamento rettilineo dei due rami (iscrivibili in un rettangolo). Alcuni esemplari conservano ancora i chiodi da ferratura, che, comunque, sono stati rinvenuti in gran numero nel corso delle campagne di scavo. La diffusione della pratica della ferratura fu una delle ragioni dell’affermazione del primato della cavalleria; essa consentiva ai cavalli di correre per più tempo e su ogni tipo di terreno.
Ultimo elemento degno di nota risulta essere un polycandilon, un elemento costituito da un gancio centrale con stelo ritorto terminante a occhiello, dal quale si dipartono tre catenelle composte da maglie “a 8”; serviva per sorreggere piccole lucerne in vetro, tipiche di ambienti ecclesiastici.